L'adesione al Climate City Contract di Bergamo è aperta a enti pubblici e privati:
Data inizio contratto
marzo 2024
Data fine contratto
gennaio 2030
Climate City Contract
Climate City Contract
Il Comune di Bergamo e gli stakeholders che hanno aderito al CCC si impegnano per vincere la sfida verso la neutralità climatica 2030.
Un patto di territorio per la neutralità climatica al 2030
Essere città climate neutral significa raccogliere una sfida ambiziosa: raggiungere la neutralità climatica al 2030, comprovando quanto fatto per essere esempi per tante altre città europee.
La Commissione Europea crede che sia un obiettivo possibile e per questo ha selezionato 112 città in Europa, di cui nove in Italia, fornendo le opportunità utili per assicurare che queste città fungano da poli di sperimentazione e innovazione per consentire a tutte le città europee di seguire l’esempio entro il 2050.
Per l’Italia saranno Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino a guidare la sfida urbana alla decarbonizzazione e alla transizione ecologica.
Realizzare 100 città climate neutral e intelligenti entro il 2030 è oggetto della missione europea che fissa l’obiettivo di ridurre le emissioni e vuole fare da apripista ad approcci innovativi con i cittadini e le parti interessate.
L’Amministrazione di Bergamo ha presentato a Marzo 2024 il Climate City Contract del territorio di Bergamo. Intanto sta lavorando da tempo a rendere possibile l’obiettivo di essere una città climate neutral entro il 2030.
Qui è possibile consultare il piano degli impegni ed il piano di azione del Climate City Contract :
Che cos'è il Climate City Contract
Il Climate City Contract è un patto per l'assunzione di responsabilità nella riduzione delle emissioni di CO2, non solo da parte dell’Amministrazione, ma da parte dei soggetti, compresi quelli privati, che vorranno partecipare alla sfida della transizione ecologica. In particolare, il Comune di Bergamo ha scelto di puntare sull’efficientamento degli edifici comunali, sul trasporto pubblico, sulle comunità energetiche e sul teleriscaldamento.
Alla chiamata del Comune hanno aderito oltre 40 soggetti, tra cui enti pubblici e privati che lavorano in ambito energetico e nel costruire sostenibile.
Il lavoro già in corso
Il Contratto Climatico arriva in contemporanea alle trasformazioni legate agli investimenti del PNRR, con la città al centro di un processo di profondo cambiamento. In tema di mobilità sostenibile si prevedono importanti interventi. È già in cantiere la realizzazione della seconda linea tranviaria, con la linea T2 che collegherà Bergamo a Villa d’Almè, in Val Brembana, aggiungendosi alla linea T1 Bergamo–Albino che collega il centro urbano del capoluogo alla Valle Seriana. È previsto il raddoppio del passante ferroviario “Est-Ovest” sulla tratta Ponte San Pietro Bergamo; son partiti i lavori per la realizzazione del collegamento stazione ferroviaria – aeroporto di Orio al Serio; è iniziato da qualche giorno il cantiere per realizzare una linea di trasporto pubblico su gomma, completamente elettrica, per collegare Bergamo a Dalmine.
Anche in ambito urbanistico, l’impegno verso la sostenibilità ambientale è particolarmente significativo. A questo proposito va ricordato il nuovo PGT, che riduce sensibilmente gli interventi di cementificazione e prevede un incremento di 3,5 milioni di metri quadrati dell’estensione del Parco dei Colli, dando vita al Parco delle Piane Agricole, una grande area verde tutelata che si estenderà dalla Valle di Astino fino alla città di Bergamo, al confine con Torre Boldone. Una volta completato, poco meno del 50% della superficie del Comune di Bergamo sarà un parco regionale.
L’energia e il suo approvvigionamento sono al centro del Climate City Contract. Fondamentale sarà l’ampliamento della rete del teleriscaldamento urbano: Bergamo oggi conta circa 35mila appartamenti serviti dal teleriscaldamento, collegati a una rete centralizzata, numeri importanti, soprattutto in considerazione della presenza in città di circa 80-85mila appartamenti. Il teleriscaldamento oggi è alimentato per il 60% dalla termovalorizzazione dei rifiuti e per la restante quota da gas: proprio su questo aspetto il Comune intende lavorare per espandere la rete e de-carbonizzare la produzione di calore del teleriscaldamento, operando sul ciclo dei rifiuti e cercando di ridurre la componente gas.
Edifici
Trasporti
altro
Rifiuti ed acque reflue
Agricoltura, foreste ed altri usi del suolo (afolu)
Processi industriali e uso dei prodotti